Sostanzialmente, un romanzo storico può avere due problemi: essere troppo didascalico e divulgativo e sembrare una lezione scolastico-accademica; oppure, essere troppo romanzato e perdere il focus su fatti reali, ambientazioni e vicende verosimili finendo per essere narrativa di finzione.
Corella – L’ombra del Borgia di Federica Soprani, pubblicato da Nua Edizioni che anche questa volta sostengo come posso, riesce a mantenere il difficile equilibrio tra i due poli, risultando un esempio perfetto del genere.
Siamo a Castel Sant’Angelo, la celebre prigione romana, nel 1505 e l’arguto Niccolò visita il prigioniero Micheletto, devastato dalla tortura ma che riesce ancora a tornare con nostalgia al suo glorioso passato. Potrebbe essere un interessante incipit per un romanzo qualsiasi, ma Niccolò è Macchiavelli, l’autore del Principe, mentre Micheletto è Michele Corella, il sicario spagnolo che per tutta la vita lavorò all’ombra di Cesare Borgia per renderlo ciò che effettivamente fu. In un colloquio triste e tinto delle sventure, i due parlano di un passato che ha reso grandi i loro nomi e i fatti che ancora oggi studiamo sui libri di storia, in realtà mai troppo a fondo.
Con dei flashback esterni, quindi non dalla voce di Corella rivolta a Macchiavelli, seguiamo passo dopo passo la scalata al successo di Borgia, le vicende della sua controversa famiglia e i fatti di un’epoca quanto mai ricca come il Rinascimento italiano, tra relazioni diplomatiche, scandali a corte, gestione del potere e rapporti fra la Chiesa e il mondo esterno.
L’autrice riesce a essere storicamente molto fedele e a seguire fatti e personaggi come una brava investigatrice, eppure a narrare come se tutto fosse pura finzione, con eleganza e scorrevolezza. Per puro spirito critico si può dire che eccede talvolta nelle descrizioni e nel ripetere caratteristiche fisico-morali del personaggi, soprattutto nel caso dei fratelli Borgia Cesare e Lucrezia, ma ciò non colpisce in alcun modo la lettura che è in grado di rapire e di far riflettere il lettore, anche quando non è molto preparato in materia.
Federica Soprani lavora con metodo, passione e non nasconde che dietro al talento e agli interessi si cela un gran lavoro di ricerca e scalpello. È questo il vero lavoro dello scrittore e mi è piaciuto ritrovare molti gusti e modi di approcciarsi alla scrittura e alla lettura in comune. Potete leggere le sue interviste e scoprire la sua ricca produzione al suo sito personale: https://www.federicasoprani.it.
Una lettura, dunque, che consiglio caldamente a chi voglia dare uno sguardo diverso alla storia senza subire l’effetto didascalico di una lezione non richiesta, ma anche solo leggere un romanzo storico ben confezionato con nemmeno una macchia, a parte quelle nella coscienza di Corella.
A presto,
Betta La Talpa