da admin | Ott 16, 2013 | News
Federica Soprani finalista in due categorie:
– Urban Fantasy “Dancing with Roger”
Il mio uomo era al centro della pista, impegnato in una danza indiavolata. Avrei dovuto aspettarmelo. Sembrava nato per assumere su di sé tutti i vizi del mondo e amplificarli nella sua natura di Rinato.
Smesso lo smoking, indossava ora un paio di pantaloni di pelle così aderenti da inguainargli le lunghe gambe come una seconda, nera epidermide, e una maglietta ricavata da una rete metallica.
Parato in questo modo indecente, egli sviliva la grazia e la perfezione dei suoi movimenti dimenandosi selvaggiamente, offrendosi senza pudore agli sguardi febbricitanti ed eccitati della folla di mortali che riempiva il locale. In quel momento tutti, uomini e donne indistintamente, erano innamorati di lui. Egli lo sapeva, e sembrava trarre un piacere immenso da quella sensazione.
Tanti secoli buttati via, per approdare a quella sciocca illusione.
– Paranormal Romance “Il bacio del mullo”
Si chiamava Emilian Degli Innocenti, anche se di innocente aveva solo il cognome. L’aspetto era di uno zingaro, corpo di terra famelica e occhi d’inferno, ma quale zingaro se ne va in giro da solo, senza una tribù? Tutti se lo chiedevano e, se possibile, quella sua insolita condizione lo rendeva ancora più inviso alla gente del paese. Era un lupo scarno e senza branco, Emilian, si aggirava al limitare del mondo degli uomini senza violarne i confini. Quasi mai. Suscitava diffidenza e paura, ma in Miranda anche curiosità.
da admin | Ott 16, 2013 | News
“Capite perché gli vendo la mia anima? Non vi è principe senza sicario e io sarò il principale sicario del principe. Anche tu, Ramiro?”
Ramiro de Lorqua dimentica il suo fare sfuggente per rispondergli:
“Tu, a quanto vedo e sento, sarai un sicario umanista. Parole. Parole. Parole. E io?”
“Un sicario. Semplicemente un sicario”
O Cesare o nulla – Vázquez Montalbán Manuel
da admin | Ott 14, 2013 | Recensioni
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“Gregario”. E’ l’aggettivo giusto per Corella? Dopo aver letto Corella l’ombra dei Borgia sarà l’immagine mentale che legherò al ruolo. Il gregario avrà profondi occhi grigi e una dialettica ricca di poesia. Sarà un uomo coraggioso perché, come suggerisce il subdolo Machiavelli, ci vuole più coraggio a inseguire i sogni altrui che i propri.
Corella ricorda la sua vita senza cedere alla descrizione, filtra fatti, eventi attraverso riflessioni, emozioni che sembrano scivolare nel rammarico. E’ solo apparenza? Realmente Corella avrebbe eseguito per suo volere? Davvero avrebbe ferito chi amava e se stesso in nome di una fedeltà indiscussa? Il dubbio emerge in ogni pagina di questo libro, smentisce il racconto del narratore e fa emergere l’idea che quella fedeltà non fosse poi tanto scontata da parte di Cesare Borgia e che venisse messa continuamente in discussione attraverso prove e sacrifici. Da una parte il gregario, dall’altro il leader egocentrico. La lettura del romanzo attraverso le riflessioni di Michele Corella, ormai sconfitto e in gabbia, ormai lontano da quel faro che l’ha portato ovunque tranne che in salvo, suscita anche altre domande, pungola verso riflessioni ucroniche, su come sarebbe stata la storia d’Italia se Cesare Borgia non fosse stato fermato. Un’Italia unita alla soglia dell’età moderna, un’Italia stato nazionale anzitempo. E infine chi era Corella? La Storia scrive di lui che fu il sicario del Valentino, ma la vera storia di Corella, quella di lui come uomo che vuole riscrivere la sua vita, non la sapremo mai. Finì prima ancora che cominciasse.
La scrittura di Federica Soprani nel sostituirsi a questo singolare umanista è sontuosa e l’unica critica che posso muovere è che un lettore che nulla sa della storia dei Borgia potrebbe avere qualche difficoltà a capire i fatti. La focalizzazione totale nel personaggio, tuttavia, giustifica la scelta della prevalenza riflessiva su quella narrativa.
da admin | Ott 14, 2013 | News
In occasione della prima edizione di JANUS LIBER – FESTA DEL LIBRO, nel suggestivo scenario della Castellina de Miremont, già dimora di campagna di papa Alessandro VI, ha avuto luogo una serata dedicata ai Borgia con proiezione di trailer scelti dalla nuova serie televisiva Sky “I Borgia”, analisi storica con il prof. Mario Dal Bello e presentazione del libro “La leggenda nera: i Borgia”, corto teatrale ispirato all’opera “Il condottiero” di Monica Valentini.
Nell’ambito dell’evento si è svolta una tavola rotonda sulla figura del Genio Nero, a cui ha preso parte anche Federica Soprani con il suo romanzo “Corella – L’ombra del Borgia.”
L’evento è stato organizzato dal COMUNE DI RIGNANO FLAMINIO con il patrocinio di SKY CINEMA HD.
da admin | Ott 14, 2013 | Recensioni
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Ho sempre letto moltissimi romanzi e saggi storici; col tempo, però, ho iniziato a leggere sempre meno romanzi temendo l’effetto Dan Brown.
La lettura da ombrellone non è un male, ma se tutti i romanzi storici sfoderano complotti più o meno improbabili e balzano da un periodo all’altro, alla fine si trasformano in una serie di romanzi fabbricati in serie; tutti uguali e, alla lunga, tutti ugualmente noiosi.
Sovente la storia non ha bisogno di innesti moderni, basta che venga narrata, così come la conosciamo, in un modo coinvolgente che prenda il lettore e lo trascini; è il caso di questo romanzo.
Il libro è scritto bene e la lettura fila via senza intoppi.
A me, per dire, Cesare Borgia, come figura storica, non mi ha mai incuriosito più di tanto e i Borgia, come famiglia, ne condividono la condizione.
Questo libro, come la “Lucrezia” della Bellonci, tratta proprio questa famiglia della quale lessi qualcosa da ragazzino e che poi non ebbe più il potere di incuriosirmi.
La bontà del libro di Federica sta nel trattare un personaggio secondario, a me, per dire, del tutto ignoto prima di questa lettura, e di renderlo oggetto di interesse grazie a un registro accattivante, facilmente accessibile; con una narrazione che, pur con pochi dialoghi, dice quanto necessario per rendere il personaggio a tutto tondo.
Il romanzo si caratterizza anche per la presenza di una serie di personaggi secondari che pure hanno il potere di stimolare curiosità.
Non posso dire di essermi affezionato al protagonista, ma la lettura mi ha riappacificato con genere che ho sempre amato e dal quale ultimamente, per le ragioni sopra esposte, me ne sono discosto.
A fine lettura posso dire di aver, però, maturato l’intenzione di saperne di più riguardo al periodo trattato.
Polideuce